Perché il bingo è così amato?
Anche sotto le festività natalizie c’è un gioco sicuramente ha rappresentato una piacevole costante in tante famiglie, come quello del bingo, che la maggior parte di voi sicuramente conoscerà con il termine di tombola. Ebbene, quante partite interminabili e divertenti di tombole avete giocato insieme ai vostri amici o con la propria famiglia durante le Feste?
Ci vuole poco a capire perché il bingo è così amato: si tratta di un gioco che porta con sé inevitabilmente un momento di vera e propria convivialità. Spesso e volentieri, dei bellissimi ricordi sono legati alle partite a tombola, magari con qualche persona che oggi non c’è più. Ecco spiegato il motivo per cui il bingo si è legato a doppio filo alla tradizione popolare.
Il grande successo che ha caratterizzato il bingo è strettamente legato, come si può facilmente intuire, alle sue regole che si basano su una grande semplicità. Per questa ragione il bingo risulta essere alla portata praticamente di tutti e di facilissima comprensione e questi due aspetti hanno favorito senz’altro la diffusione di tale gioco.
Bingo, una storia che nasce dal 1530
Il bingo è un gioco che è nato in Italia. Correva l’anno 1530 ed entro i confini italiani si sviluppò quel gioco che venne denominato “del Lotto”, in cui era prevista l’estrazione di una serie di numeri che potevano portare o meno alla vittoria. Ebbene, dopo circa duecento anni, in quel di Napoli, nacque una versione della lotteria del tutto particolare, che venne ribattezzata immediatamente tombola.
La tombola di quei tempi non altro che il bingo attuale: sono ben novanta i numeri che vengono estratti e urlati da parte della figura che viene chiamata battitore. Ciascun partecipante gestisce la propria cartellina e, una volta, i vari numeri venivano coperti con i diversi oggetti di casa, tra cui le lenticchie, i bottoni, i fagioli oppure le bucce di mandarino.
Il bingo ha le stesse regole che caratterizzano la tombola e il suo nome deriva proprio da un fagiolo: correvano i primi anni del 1900 nel momento in cui un venditore newyorkese prese la decisione di proporre in commercio il gioco del bingo, che già ormai si era diffuso in maniera importante in tantissime sagre di paese degli Usa.
Bingo deriva esattamente da “beano”, ovvero “bean”, fagiolo in inglese, esattamente quello che si usava per la copertura dei numeri estratti. Il “beano” era anche il termine che veniva urlato a gran voce nel momento in cui l’intera cartellina veniva ricoperta. Da “beano” la denominazione del gioco diventò bingo solo per una mera questione di carattere commerciale.
Il bingo, un gioco diffuso in tutto il mondo
Il bingo, al giorno d’oggi, è diventato un gioco apprezzato e richiesto in tutto il mondo. Nei casinò reali a stelle e strisce si tratta di uno dei titoli d’azzardo più amati di sempre, ma è alle feste di paese che riesce ad esaltare sempre di più il suo carattere di convivialità. Giocare a bingo è una passione che diffonde divertimento in ogni dove, visto che coinvolge bambini, adulti e i più anziani.
Interessante notare anche alcune versioni molto antiche in giro per il mondo. Ad esempio, il gioco del keno è nato in Cina circa 3000 anni e ha tante caratteristiche in comune con il bingo: in questo caso si punta sull’estrazione di circa venti numeri, aspettando la loro estrazione. Un gioco che è diventato a tal punto famoso e popolare che la leggenda narra venne utilizzato per reperire i fondi economici per la realizzazione della Grande Muraglia. In Gran Bretagna, invece, è nata una versione del tutto particolare, in cui non c’è in palio del denaro, ma dei veri e propri premi.